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Spettacolo al Maradona, il Napoli manda in visibilio i tifosi: Monza annichilito

La squadra partenopea vince la prima in casa

Cominciamo dal triplice fischio: squadra sotto la curva, «Un giorno all’improvviso» e feeling palpabile nell’aria tra calciatori e tifosi. Non è solo il risultato, non solo la vittoria (schiacciante), non solo la superiorità in campo degli azzurri, non solo gli ultimi botti di un mercato sempre più entusiasmante, non solo il 2 a 5 di Verona. O forse tutto questo, tutto insieme…

Riavvolgiamo il nastro alle 16: caldo d’agosto, estate napoletana e dintorni del San Maradona (oggi lo ribattezziamo così!) già in fermento. File, entusiasmo, vibrazioni positive. Cuori carichi di passione superano i tornelli e battono all’unisono sugli spalti già gremiti a un’ora dal calcio di inizio. Poi la partita. Spalletti ha ammaestrato gli stessi undici di Verona con un diktat chiaro sin dal primo pallone giocato: aggressività, velocità delle trame, attacco martellante, per chiudere la pratica già nella prima frazione.

Il Monza appare immediatamente annichilito, pur provando a difendere con ordine e linee compatte e pure con il merito di bloccare gli esterni azzurri, per lo meno nel primo quarto d’ora. La manovra del Napoli risultava, infatti, concentrata per linee verticali sull’asse Lobotka (perno davvero insostituibile) – Zielinski (libero di testa e di gambe in posizione di mezz’ala) – Osimhen (subito in gamba con un paio di scatti fulminanti), con Kvara inizialmente murato e Lozano innescato poco.

Tocchi rapidi, giro palla spesso di prima, tra le linee, dominio totale nel possesso, ma poche occasioni. Solo un lampo avrebbe potuto squarciare l’empasse. E il lampo arriva dai piedi del gioiello georgiano, oramai ribattezzato «Kvaradona», che si esibisce in un tiro a giro (lasciamo oramai stare la versione del sintagma diatopicamente ultraconnotata con assimilazione e raddoppiamento..) che fa esplodere lo stadio: palo-rete e strada spianata verso un gioco ancora più fluido e pimpante.

Lobotka: intelligenza tattica allo stato puro

Vedere i movimenti di Lobotka con e senza palla è sempre uno spettacolo, intelligenza tattica allo stato puro, gli strappi di Zielinski, esplosione di tecnica finissima, sono esaltanti, lo strapotere fisico di Zambo Anguissa è a tratti imbarazzante. La cintura di destra Di Lorenzo-Chucky funziona a meraviglia, col primo a chiudere e innescare e il secondo a involarsi, sempre spina nel fianco.

Il goal che chiude il primo tempo (e la partita, se mai fosse stata in bilico..) arriva da una stupenda azione in verticale, tutta in velocità, coast to coast, dal piede di Lobotka a quello di Osimhen che brucia il rivale, passando per Anguissa e Lozano: palla tra le gambe del portiere e tutti negli spogliatoi.

Off topic sul nigeriano: numeri sempre più impressionanti tra fine stagione scorsa e queste prime due giornate e netto miglioramento nel gioco di sponda spalle alla porta (all’attacco della profondità resta un cosiddetto «top player»). Il secondo tempo segue un copione identico: Napoli dominante, Monza assente. E, cosí come nel primo, la superiorità è sigillata da una perla di Kvara, che, servito da Lobotka al limite dell’aria, si esibisce nel pezzo forte della casa: dribling con finta di destro, difensore al bar, e stoccata di sinistro sul palo lontano.

Al Maradona esplode la festa

Lo stadio esplode, le curve cantano, perdiamo la voce e pure la testa di fornte a questo Napoli da sballo. Si diverte il pubblico, si divertono i giocatori (forse meno i brianzoli e i simpatici e colorati tifosi al seguito): le trame sono pulite, tutti individuano corridoi di passaggio, il gioco si apre sui lati, torna per vie centrali, si arricchisce di cross e imbucate. Sugli scudi Zielinski, che dispensa classe, credendo finalmente nelle sue potenzialità immense, fino ai crampi e alla sostituzione.

Girandola di cambi, ancora a testare le cosiddette seconde linee. Solo un accenno al goal annullato all’ex (applaudito) Petagna per una vistosa spinta su Rahmani e nota di merito al corazziere coreano Kim, che bagna il suo esordio casalingo con goal di testa, di cui aveva dato preannuncio nel primo tempo, con uno stacco simile da calcio d’angolo. Fischio finale dopo 6 minuti di recupero e tutti a cantare quanto siamo innamorati di questa squadra!

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