Maurizio Sarri ha parlato nel post partita Lazio-Napoli: queste le dichiarazioni del tecnico dopo la sconfitta
«Mi sembra ci sia poco da commentare. E c’era un fallo anche sul primo gol del Napoli: Kim ha spinto Luis Alberto. Non so se era partita la palla, ma l’arbitro doveva comunque richiamare e far ripartire l’azione. O sono scarsi o la seconda ipotesi era preoccupante. Nell’era del Var ciò non è accettabile. E poi è da contro il Bologna che vengono ammoniti solo nostri giocatori. Rocchi deve intervenire in maniera pesante. Non è che c’è una spintina, qui c’è un colpo in faccia. C’è un gomito in pieno faccia, c’è un errore, non capisco cosa ci sia a fare il VAR».
L’analisi di Sarri della partita
«Nella parte finale del secondo tempo siamo venuti fuori dal momento di difficoltà. Abbiamo iniziato un percorso per arrivare al livello del Napoli. Alla fine però potevamo pareggiarlo e, per come abbiamo perso c’è un pizzico di rabbia. Ho fatto poco turnover perché volevo dare un’identità e rodare i meccanismi. Una volta fatto questo era facile per gli altri entrare. Poi comunque con i cinque cambi il minutaggio diminuisce. Ora comunque, con le partite ravvicinate, ci saranno dei cambi. Si sta giocando a temperature alte e quindi la stanchezza si sente di più. Il gol nei primi minuti ci ha tolto l’iniziativa e siamo diventati più attendisti».
Infine, l’allenatore commenta la crescita della squadra ed il valore di Romagnoli
«Stiamo lavorando in buon clima. Ovviamente non si possono vincere tutte le partite. Il lavoro però sta venendo fuori, perché ce la stiamo giocando alla pari anche con le più forti. Penso che il divario si stia assottigliando. Napoli? Mi ha fatto impressione non vedere Mertens e Insigne. Comunque ho bellissimi ricordi, a parte quando Ancelotti è stato presentato senza dirmi nulla. Romagnoli arrivava da una stagione difficile dove aveva giocato poco e aveva avuto problemi fisici però è un ragazzo di grande disponibilità ed intelligente che capisce subito quello che vuoi da lui. Ha le caratteristiche da leader».