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Us Open, la finale è Alcaraz-Casper: il vincitore sarà il nuovo re dell’Atp

In palio nel match non ci sarà solo lo slam

Un torneo nel torneo per diventare per la prima volta anche numero uno del mondo del tennis. A giocarselo, nella finalissima degli Us Open, saranno Carlos Alcaraz e Ruud Casper domenica, nella notte italiana che porta a lunedì: dopo il successo del norvegese su Karen Khachanov, lo spagnolo ha superato 6-7(6), 6-3, 6-1, 6-7(5), 6-3 l’idolo di casa Frances Tiafoe, che aveva inflitto a Rafa Nadal la sua unica sconfitta Slam del 2022.

Lo statunitense, con tutto il pubblico chiaramente dalla sua parte, ha vinto tutti gli otto tiebreak giocati nel torneo. Ha messo tutto il suo tennis e la varietà di colpi di cui dispone al servizio di un sogno, senza paure o pause. «In campo ho lasciato tutto – ha detto dopo la partita -. Bravissimo Carlos, sono felice di aver condiviso una partita così in uno stadio così importante con te».

Il match si è per certi versi deciso sull’1-1 del secondo set, quando lo statunitense ha avuto l’occasione di salire in vantaggio di un set e di un break. Ma ha risposto a una palla corta di Alcaraz con una controsmorzata larga. Lo spagnolo, campione in carica alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals e già qualificato per le prossime Nitto ATP Finals, ha preso il mano il gioco e pochi game più in là avrebbe piazzato il break del 4-2.

50 vittorie stagionali nel circuito ATP

Lo spagnolo, che sotto pressione sembra dare il meglio, ha completato così l’ottava vittorie su nove partite giocate in carriera al quinto set. E’ diventato il primo giocatore nel 2022 a raggiungere le 50 vittorie stagionali nel circuito ATP. «Per essere in una finale Slam devi dare tutto, devi lottare fino all’ultima palla. Non importa se stai in campo cinque, sei ore in campo. Devi dare tutto» ha detto Alcaraz, secondo teenager nell’albo d’oro del torneo nell’era Open, iniziata nel 1968, dopo Pete Sampras.

«Penso di aver giocato alla grande contro Frances, che pure ha giocato in modo pazzesco in queste due settimane – ha detto il baby fenomeno spagnolo – è una sensazione incredibile essere in finale e aver vinto questo match di 4 ore e 20 minuti. In questo momento mi sento benissimo, un po’ stanco ovvio, ma sono felicissimo. Ho ripensato a un ragazzo che 10 anni fa sognava questo momento, tutto il duro lavoro che faccio ogni giorno sta dando i suoi frutti. Giocare la mia prima finale di un Grande Slam e lottare per il n. 1 del mondo è una cosa che sogno da quando ero bambino».

«Cosa c’è da aggiungere… Vedo tutto vicino ma so – conclude Alcaraz – che in verità è tutto ancora lontanissimo. Mi godo questo momento». Che traccia anche una nuova linea nel tennis: un nuovo leader e un deciso cambio generazionale, sfida tra giovani pronti a prendersi lo scettro.

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