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Insigne: “Mi manca Napoli, ma non mi pento”

Lorenzo Insigne ama la sua terra e non lo nasconde. Il neo acquisto del Toronto però si dichiara felice e appagato dalle scelte compiute negli ultimi mesi

Lorenzo Insigne da pochi mesi è il nuovo attaccante di spicco del Toronto. Dopo il trasferimento in grande stile con famigliari e amici al seguito (per superare l’inevitabile jet lag culturale), l’ex capitano del Napoli si è confidato ai microfoni di Dazn per lo speciale di cui era protagonista, intitolato proprio “Toronto Little Italy” (disponibile in esclusiva sulla piattaforma streaming).

Il campione europeo, classe ’91, ha parlato dei suoi primi mesi in Canada e del suo futuro nel calcio.

Una scelta sofferta

“Non nascondo che mi manca giocare con la maglia del Napoli – ammette Insigne – però ho fatto la mia scelta e non me ne pento. Sono il primo tifoso e Napoli è casa mia. Se andrò via da qua sarà per tornare a Napoli. Ora sto qui e penso a stare bene. Ora, da qui, fa male vedere le loro partite e non stare in campo, però purtroppo è la vita.”

La nuova punta del Toronto FC non lesina opinioni neppure su allenatori e Dirigenza. Proprio a questi è rivolto il rimpianto di Insigne, secondo cui “(…) abbiamo avuto la possibilità sia con Sarri sia con Spalletti di vincere lo scudetto e non ci siamo riusciti. Eravamo a tanto così, soprattutto con Sarri, e spero che un giorno, anche ora che non ci sono più, il Napoli possa raggiungere questo traguardo perché i tifosi veramente se lo meritano, perché danno tanto alla squadra, la città da tanto alla squadra e non riceve questo affetto.”

Un pensiero, ovviamente, va anche ai tifosi della squadra partenopea.

“Speriamo che un giorno possano festeggiare perché se lo meritano. E soprattutto spero che i tifosi siano sempre orgogliosi e fieri di me, in occasione della mia ultima gara con il Genoa ho sentito tanto il loro affetto”.

L’augurio a De Lorenzo, il nuovo Capitano

“Gli ho mandato un messaggio perché lui è il nuovo capitano: è il mio erede. Gli ho fatto un in bocca al lupo perché non è facile essere capitano al Napoli però lui ha tutte le potenzialità per farlo. In qualsiasi momento, se avrà bisogno di un consiglio, ci sarò perché sono napoletano e so cosa significa giocare con quella maglia e fare il capitano.”

E conclude: “Già lo sapevo che se fosse andato via Koulibaly sarebbe stato lui il capitano, perché ha carattere, poi è uno che lavora tanto e sta sempre a disposizione del mister e dei compagni, e ha esperienza, abbiamo vinto l’europeo insieme. Sono contento che sia lui il mio erede”.

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