Maria Sole Ferrieri Caputi è finalmente pronta al debutto in Serie A, dirigerà una partita dell’ottava giornata di campionato: ecco chi è il primo fischietto donna nella storia del massimo campionato italiano
Maria Sole Ferrieri Caputi è pronta al debutto nel massimo campionato italiano come il primo arbitro donna nella storia della Serie A. È infatti stata affidata a lei la direzione del match tra Sassuolo e Salernitana, valevole per l’ottava giornata di Serie A. Si tratterà della sua prima direzione in assoluto in campionato, per lei che aveva già diretto una squadra di Serie A, ma in una partita di Coppa Italia. A dicembre del 2021 era stata designata come direttrice di gara del match tra Cagliari e Cittadella.
Le sono bastate appena due direzioni nel campionato di Serie B per convincere i designatori alla promozione in Serie A. A dare l’annuncio del suo esordio nella massima lega è stato il presidente dell’Aia Alfredo Trentalange, che si è detto emozionato per questo “Momento storico“. Il presidente ha poi proseguito parlando dell’importanza di tale scelta per tutto il movimento femminile: Non è una giornata banale. E sono un po’ emozionato. È un momento storico dopo più di 110 anni. È un evento che parte da un progetto in cui crediamo e senza scorciatoie che va per meriti, capacità e skills. Tutto questo fa riferimento a un progetto con un componente femminile per la prima volta nella storia, dopo che si sono approfondite problematiche e punti di forza che riguardano il movimento femminile fatto di 1700 associate. Maria Sole Ferrieri Caputi che ha anche un appuntamento in India, farà il suo esordio in Serie A, la prima volta di una donna nel massimo campionato. Ringraziamo Rocchi e la commissione per il lavoro svolto. Questo è un momento storico dopo più di 110 anni”.
Livornese di 32 anni, Maria Sole Ferrieri Caputi ha una laurea in Sociologia presso l’Università di Firenze e lavora a Bergamo presso un centro studi di diritto del lavoro. Oltre a questo, ovviamente, esercita anche la professione di arbitro professionista. Lavoro in cui, stando alle voci che arrivano dall’Aia, eccelle.
Attenzione però a non chiamarla arbitra, qualche mese fa aveva parlato – sulle pagine del Corriere – proprio della possibilità di debuttare in Serie A e del fatto che molti facciano riferimento a lei chiamandola arbitra: “Non chiamatemi arbitra, ma arbitro. Novanta volte su cento quando mi dicono arbitra è per sottolineare che sono una donna. Quindi preferisco arbitro. Credo che quando non ci sarà più l’esigenza di sottolinearlo, allora vorrà dire che ci sarà davvero parità“. Maria Sole rappresenta però solo una piccola parte di un grande movimento “Io sono soltanto la punta dell’iceberg di un movimento in crescita. Sono soddisfatta, ma ho tanto da imparare“.